Sinonimi ed aggiunti italiani

1732

 

 

 

Autore

Rabbi, Carlo Costanzo

Titolo

Sinonimi ed aggiunti italiani

Titolo I ed.

 

Stampe

Prima edizione:

1732: Sinonimi ed aggiunti italiani raccolti da Carlo Costanzo Rabbi bolognese della Congregazione Agostiniana di Lombardia. Con un Trattato de’ sinonimi, degli aggiunti, e delle similitudini. In Bologna, per Costantino Pisarri sotto le Scuole, all’insegna di S. Michele.

 

Biblioteca dell’Accademia della Crusca - Firenze

 

Edizioni  esaminate

1732: prima edizione, in Bologna, per Costantino Pisarri sotto le Scuole, all’insegna di S. Michele.

L’opera e il suo sommario

 

sommario. A’ giovani della volgar lingua studiosi (cc. a2r-a6r); Sinonimi ed aggiunti italiani (pp. 1-253); Trattato de’ sinonimi, degli aggiunti, e delle similitudini (pp. 257-258): Capo primo. De’ sinonimi (pp. 259-276); Capo secondo. Degli aggiunti (pp. 277-95); Capo terzo. Delle similitudini (pp. 296-327). Tavola delle materie contenute ne’ capi del trattato (pp. 328-32); Lo stampatore a’ lettori (p. 333).

 

l’opera. Come dichiara lo stesso autore nella sua prefazione ai lettori, questo vocabolario dimostra una certa autonomia rispetto al modello della Crusca e non propone “un libbro di puro toscanesimo” (c. a3v), ma di termini “italiani”, come dice eloquentemente il titolo. Interessa al Rabbi soprattutto il reale contesto d’uso delle parole, vale a dire dei “Sinonimi e Aggiunti di tutte non già, bensì, parmi poter dir veramente, della maggior parte delle voci comuni. Dell’altre, qual perche usata di rado, qual perche, a così dire, povera troppo, onde quì onorevolmente corredata comparir non potea, s’è tralasciata” (c. a3r). Ma va anche osservato che poi la realtà dell’opera non sempre è conforme agli intenti dichiarati; se il Rabbi scrive che “ritroverete adequatamente, antagonista, messe, massime, sollievo per ajuto”, perché consuete nel parlato e anche in scrittori celebri, a un controllo non risultano a lemma “sollievo” e “adequatamente”, mentre “massime” è solo nella serie definitoria-sinonimica di “massimamente”. D’altra parte compaiono alcune parole che Tassoni indicava nelle sue Postille al Vocabolario della Crusca del 1612: “Scena. paese, o luogo finto sul palco da’ comici. L. scena. Generalmente per luogo ove recitano i comici. L. theatrum. S. palco. teatro”.

   Riguardo alla struttura dell’opera, il “maggiore (per non dire: solo) precursore italiano settecentesco del Tommaseo” (Serianni 1998: 48), che pure nella nuova edizione del suo vocabolario dei sinonimi lo definì un “misfatto”, registra: le voci sinonimiche, in serie prive di differenziazione semantica; i cosiddetti aggiunti ovvero i determinanti (aggettivi o sintagmi) delle singole voci, con indicazioni più o meno esplicite sulle reggenze e sugli usi fraseologici; le similitudini, che offrono una raccolta di immagini di ascendenza letteraria: “Zelo. cura dell’altrui e del proprio bene, ed onore. L. zelus. Sin. amore. premura. carità. gelosia. ardore. v. cura §. 1. amore §. 1. e 3. //  Agg. nuovo. ardente. vivo. puro. animoso. santo. sincero. sensibile ad ogni offesa fatta all’amato. nulla di sè curante, ma solo di colui che ama. sempre desto. verace. divoto. indiscreto. prudente. //   Simil. quale Sprone al cuore. Ferro rovente, che altrui arde. Fiamma, che non sà star ferma. Razzo, che dove fiamma lo spigne, impetuoso vola. Rogo della Fenice, che non incende, se non per dar vita. Mare, che ad ogni venticello s’increspa. v. a amore, e a gelosia”.

   L’opera si presenta, dunque, come una serie di elenchi priva di commenti e distinzioni semantiche: una lacuna perfettamente giustificata dai tempi e dall’assenza di qualunque impianto teorico soggiacente al lavoro.

 

Nota bibliografica

Giovanardi 1987: 462-66; Serianni 1998: 48-49; Della Valle 1993: 62; Matarrese 1993: 170.