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Poco si conosce di questo letterato bolognese che vestì l’abito di religioso agostiniano nella congregazione di Lombardia il 30 maggio del 1694. In quella congregazione tenne letture di filosofia e teologia, finché non si ritirò a vita privata nel convento di S. Prisca a Roma, dove morì nel 1746. Di lui si ricordano opere religiose e storiche, fra cui la Vita della Beata Rita da Cascia (Bologna 1726); la De mathematicarum disciplinarum ad theologiam utilitate (Faenza 1729); le Notae ad Carolum Sigonium de episcopis Bononiae cum supplemento in editione operum Sigonii, facta Mediolani 1733 e l’opera lessicografica Sinonimi ed aggiunti italiani (Bologna 1732) di notevole fortuna editoriale nel settecento. Bibliografia: Quadrio 1739-52: I, 600; III, 20; Ossinger 1768: 780; Fantuzzi 1781-89: VII, 145; Zambrini 1837: 175-76; Hurter 1903-13: IV, 1525; Perini 1929: III, 110; Fortsetzung 1961: VI, 1183-84; Della Valle 1993: 62 |