Dictionaire françois, et italien. Dittionario francese, e italiano

1724 1731

 

 

 

Autore

Veneroni, Giovanni

Titolo

Dictionaire françois, et italien. Dittionario francese, e italiano

Stampe

Prima edizione:

1695: Dictionaire italien et françois pour l’usage de Monseigneur le Dauphin. Nouvelle dition reveu, corrigé, et augmenté de quantité de mots ; de phrases ; de leurs differentes significations ... Par le sr. Veneroni ... A Paris, chez Estienne Loyson au Palais.

 

Edizioni e ristampe :

 

1724 (settima edizione [?]): Dictionaire françois, et italien. Dittionario francese, e italiano del signor Giovanni Veneroni. Arricchito più nobilmente, e da notabili errori con diligenza ricorretto, ed accresciuto ... Messo in ordine espressamente all’uso de’ signori italiani desiderosi di apprendere la lingua francese, dal signor Filippo Neretti ... E da lui accresciuto di più frasi, e vocaboli sì di scienze, come di arti .... In Venezia, appresso Antonio Bortoli.

 

Biblioteca dell’Accademia della Crusca – Firenze

 

1731 (ottava edizione [?]): Dizionario francese ed italiano del signor Veneroni ... Contenente quanto ritrovasi ne’ migliori dizionarj, e particolarmente in quelli dell’Accademia francese, e della Crusca. In Venezia, presso Giovanni Malachini.

 

Biblioteca dell’Accademia della Crusca - Firenze

 

Edizioni  esaminate

1724: settima edizione [?], in Venezia, appresso Antonio Bortoli;

1731: ottava edizione [?], in Venezia, presso Giovanni Malachini.

L’opera e il suo sommario

 

vii edizione - sommario. Preface (pp. nn.); Dictionaire italien, et françois (pp. 1-714).

 

l’opera. La storia editoriale del vocabolario bilingue italiano-francese dell’Oudin si complica con la comparsa del nome di Veneroni, che sarà indicato come unico autore dal 1695, con un vocabolario del tutto simile all’edizione Oudin-Ferretti del 1663. Rispetto al precedente, si registrano poche aggiunte, perlopiù di nomi geografici e italiani, ma un cospicuo aumento degli errori tipografici. Dal 1698 compare anche il nome di Filippo Neretti, che dice di aver ordinato il vocabolario “all’uso dei Signori italiani”. Corrette dal Neretti e stampate a Venezia sono le edizioni del 1702, 1703, 1707 (quest'ultima è in Van Passen 1981, ma Mormile 1993 non la registra), 1709, 1717, 1719, 1720, la nostra del 1724 e quella del 1735: tutte pubblicazioni ispirate all'edizione veneziana del 1686, in cui comparivano ancora i nomi di Oudin, Laurens Ferretti e di Louis de Lepine come correttore. L’edizione più corretta tipograficamente è quella del 1702, mentre le altre sono piene di errori tipografici e di confusioni ortografiche, con parole registrate in due forme (“alestare” e “alestire”, “lattuca” e “lattuga”, “legaccia” e “legaccio”, con la stessa definizione ripetuta) e con v e u, i e j usate senza una regola salda di riferimento. Il lemmario è comunque arricchito rispetto a quello dell’Oudin grazie allo spoglio del Dictionnaire de l’Académie (1694) e del bilingue di Pierre Canal del 1598.

   Nel frontespizio della nostra copia, di cui si possiede solo il primo volume (italiano-francese), si avverte che Filippo Neretti nel riordinare il vocabolario lo ha “accresciuto di più frasi, e vocaboli sì di Scienze, come di Arti: che saranno segnati con questo segno *” (come ad esempio “mentire”, “mentito”, “mentoare”, “menzogne”; o tra le locuzioni “la mercè di Dio” e, per il lessico delle arti, “nicchia da tre legni”).

 

viii edizione - sommario. Agli Amatóri delle Lingue Italiána, e Francése. Lo stampatore (pp. nn.); Dizzionario francese e italiano (pp. 1-464).

 

l’opera. L’edizione del 1731 è posseduta dall’Accademia nel solo secondo volume (francese-italiano), non confrontabile, quindi, per il lemmario con quello della precedente copia. Si tratta comunque dello stesso vocabolario, che forse risale a una tradizione parallela e non identica. Questa edizione infatti si dice, nel frontespizio, copia di quella pubblicata ad Amsterdam nel 1729, perché considerata più corretta. Si tratta di una vicenda editoriale in cui al nome del Veneroni si intreccia quello del Ferretti e molta della fraseologia che viene ad arricchire il dizionario in esame si deve al lavoro di un revisore anonimo.

   Nel frontespizio si citano le opere dell’Accademia francese e della Crusca come fonti delle aggiunte e si dice che, soddisfacendo la volontà dell’autore, si segnano tutti gli accenti anche alle parole italiane. Inoltre si segnano con asterisco le voci poco buone o barbare (“Achoper, inciampare, intoppare”), con il segno ‘+’ le aggiunte o correzioni (“Abaisser, Abbassare. v. Abbaisser. Da migliori viene scritto con un b solo”), con lo stesso segno duplicato le ultime aggiunte.

 

Nota bibliografica

Prati 1951: 1095 (s. “Veneroni”); Van Passen 1981: 43-51; Mormile 1993: 42-44, 47-48.