Osservazioni intorno al parlare e scriver Toscano

1679

 

Autore

Strozzi, Giovanni Battista il giovane.

Titolo

Osservazioni intorno al parlare e scriver Toscano

Stampe

Prima edizione:

1657: Osservazioni intorno al parlare e scriver Toscano  [in una raccolta di scritti che comprendeva anche il Discorso dell’obbligo di ben parlar la propria lingua di Carlo Dati e la Declinazione de’ verbi di Benedetto Buonmattei]. A Firenze, per Francesco Onofri.

Edizioni e ristampe:

1674: Osservazioni intorno al parlare e scriver Toscano. In Firenze, per Francesco Livi.

1679: Osservazioni intorno al parlare e scriver Toscano. In Firenze, per Francesco Onofri.

Biblioteca dell’Accademia della Crusca - Firenze

Biblioteca Nazionale Centrale – Firenze

 

Edizioni  esaminate

1679: Osservazioni intorno al parlare e scriver Toscano. In Firenze, per Francesco Onofri.

 

Sommario e contenuto dell’opera

L’opera non ha indice generale né analitico. Si articola in cinque paragrafi intitolati rispettivamente De’ Nomi (suddiviso a sua volta in Regola Prima, Regola Seconda, Regola Terza, Regola Quarta), De’ Pronomi, Degli Articoli, De’ Verbi, Degli Avverbi. Alla descrizione delle suddette questioni grammaticali, molto succinta, segue l’esposizione delle forme verbali in una sorta di appendice intitolata ‘Declinazione de’ Verbi’, nella quale si danno la declinazione dei verbi essere, avere, amare, temere, sentire, la ‘Declinazione di alcuni verbi anomali’ (cioè dare, stare, cadere, parere, sapere, sedere, tenere, dovere, potere, solere, volere, vedere, capere/capire), gli ‘Anomali del secondo ordine’ (cioè fare, dire, porre, sciogliere, correre, togliere, volgere, addurre, spegnere, conoscere, bere), gli ‘Anomali della terza’ (cioè aprire, salire, venire, morire, udire, uscire), i ‘verbi terminanti in isco’ (nutrisco, chiarisco, languisco), la ‘Declinazion del verbo composto di andare, ire, gire’, e la ‘Declinazion de’ verbi impersonali’, ad esempio amarsi, temersi, sentirsi.

Si noti che nel titolo dell’opera completo si legge: Osservazioni intorno al parlare e scriver toscano, di Giambatista Strozzi. Declinazione de’ verbi di Benedetto Buommattei. E ‘l sunto della favellatoria di Francesco Cionacci, ma la seconda parte attribuita al Buommattei non è distinta tipograficamente.

 

All’Illustriss. Sig. e Padr. Col. il Sig. Avvoc.to Agostino Coltellini [‘già Consolo dell’Accadem. Fiorentina, e oggi Luogotenente del Sereniss. Granduca di Toscana in quella degli Apatisti’ dallo stampatore; datata 9 maggio 1679] (pp. 3-4);

 

De’ nomi: Regola prima; Regola seconda; Regola terza; Regola quarta [sul genere e il numero dei nomi] (pp. 5-10);

 

De’ pronomi [sull'uso dei pronomi personali e su distinzioni tra 'questo', 'costui', 'questi'. Inoltre propone alcune norme anche su 'altrui', 'cui', 'due', 'gliele' e simili] (pp. 11-15);

 

Degli articoli [sugli articoli 'il', 'lo', 'la' e le loro combinazioni con alcune preposizioni semplici] (pp. 16-18);

 

De’ verbi [sulle quattro coniugazioni] (pp. 18-24);

 

Degli avverbi [poiché 'sarebbe cosa lunga, e a sproposito al presente il voler parlare' di tutti gli avverbi, si sofferma, tra gli altri, su 'mai', 'presto' e sugli aggettivi usati come avverbi] (pp. 24-28);

 

Declinazione de’ verbi: Declinazione del verbo essere; Declinazione del verbo avere; "Si potrà vedere in una semplice occhiata tempo per tempo le differenze delle voci de’ verbi, assicurando lo studioso che il dire altrimenti sarà sempre errore"; Declinazione di alcuni verbi anomali; Anomali del secondo ordine; Declinazion degli anomali della terza; Declinazion de’ verbi impersonali (pp. 29-84).

  

Apporto generale dell’opera

Obiettivo dell’autore e tipo di grammatica: Come dichiara l’Autore in un paragrafo introduttivo, l’opera è volutamente breve per contrapporsi ai trattati lunghi che ‘o sbigottiscono, o non così facilmente si mandano alla memoria’, ma dovrebbe comunque essere utile perché ‘gli errori che s’avvertiscono quì non son pochi, nè di poca importanza’.

 

Interessi specifici:

-          Innovazioni terminologiche: La teminologia è tradizionale e comprende anche il ricorso a quella latina per quanto riguarda i casi.

 

-         Corpus di esempi: Gli esempi sono tratti da opere di Dante, Petrarca e Boccaccio.

 

Interesse generale:

-          Influenza subita: Strozzi nomina l’opera del Castelvetro, di cui ricorda l’uso di ‘vicenomi’ per ‘pronomi’, del Bembo, di cui discute talvolta l’eccessiva sottigliezza, ma che sostanzialmente segue, e del Fortunio.

 

-          Influenza esercitata: La grammatica dello Strozzi fu grandemente apprezzata dal cruscante Carlo Dati (che la pubblicò insieme al suo Discorso dell'obbligo di ben parlar la propria lingua nel 1657, cfr Trabalza 1908: 335n), sostenitore della necessità di regole fondate sull’imitazione dei grandi trecentisti: posizione assunta appunto anche dallo Strozzi.

 

Nota bibliografica

Barbi 1900; Trabalza 1908: 335-6, 338; Siekiera 1997: passim e bibliografia ivi indicata.