Osseruazioni sopra la lingua volgare

1677

 

 

 

Autore

Rossi, Pio

Titolo

Osseruazioni sopra la lingua volgare

Stampe

Prima edizione:

1677: Osseruazioni sopra la lingua volgare, con la dichiarazione delle men note, e più importanti voci; aggiungesi appresso vn trattato dell’Ortografia, o sia modo di distinguere le parti del periodo; et in fine la Grammatica volgare … opere postume del reuerendiss. padre d. Pio Rossi da Piacenza, Generale della Congregazione de’ monaci di s. Geronimo in Italia. Piacenza, nella Stampa Ducale di Gio. Bazachi.

 

Biblioteca dell’Accademia della Crusca - Firenze

 

Edizioni  esaminate

1677: prima edizione, Piacenza, nella Stampa Ducale di Gio. Bazachi.

L’opera e il suo sommario

 

sommario. Opere postume del reverendiss. padre d. Pio Rossi da Piacenza [di Rosio Rossi] (cc. +2r-+2v); Al merito del reverendiss. p. generale d. Onofrio Orobuoni, a cui viene dedicato il presente libro. Sonetto [di G.C. Arcelli] (c. +3r); In lode del m. rev. p. priore d. Rosio Rossi, che risolve di mettere alle stampe l’opera presente del reverendiss. padre d. Pio Rossi suo zio. Sonetto [del medesimo] (c. +3v); L’autore a’ lettori (cc. nn.); Vita del reverendiss. padre d. Pio Rossi da Piacenza [di F. Giovambattista Pagani “siciliano”] (cc. ++2r-++5r); Autori, od opere loro, citati nel seguente volume delle Osservazioni (cc. nn.); Osservazioni sopra la lingua volgare; co’ la dichiarazione delle men note, e più importanti voci (pp. 1-221). Ortografia, overo modo di distinguere, e segnare le voci, e parti del periodo volgare: Al lettore (p. 224); Prefazione (p. 225); Ortografia (pp. 225-30). Grammatica volgare, per sapere in tal Favella Parlare, e Scrivere correttamente: Introduzione (p. 231); Grammatica (pp. 232-302); Tavola de’ capitoli distinti nella grammatica volgare (p. 303); Indice delle cose notabili appartenenti alla grammatica (pp. 304-8).

 

l’opera. Le Osservazioni vennero pubblicate postume da un nipote di Pio Rossi, come indicato anche in apertura. Il vocabolario, che dà il titolo al lavoro e ne occupa la parte centrale, si dice costituito su un ampio numero di spogli degli scrittori della tradizione, tra i quali, per il Due-Trecento, Dante, Petrarca, Boccaccio, Cino da Pistoia, Sacchetti, Passavanti, quindi, per i secoli successivi, Ariosto, Tasso, Bembo, Della Casa, Fulvio Testi, oltre a opere grammaticali e lessicografiche del Sansovino, Lombardelli, Salviati e della Crusca.

   Nel lemmario, non sempre conforme a criteri moderni, le parole polisemiche sono distinte in lemmi diversi: si registra, ad esempio, “ago in prosa, non Aco, Strumento d’acciaio, sottile per cucire [...]”; “ago, per traslazione il Raggio, o’l Gnomone, o’l Stilo dell’Oriuolo, che mostra l’hore […]”; “ago, lo Spuntone dell’Ape, o della Vespa […]”; “ago, il Ferretto della serratura, ch’entra nella chiave, quando si vuol’aprire, o chiudere. L. Stilus”; “ago, lo Stilo, col quale s’attizza, o stucica il lucignuolo della lucerna, o candela […]”.

   Le definizioni sono spesso costruite con un cospicuo numero di sinonimi, ma non mancano descrizioni dettagliate e osservazioni grammaticali (“egli. L. Ipse. Primo caso nel numero del meno del Pronome corrispondente all’Ille; vale Quegli, Colui, Esso. Ne’ casi obliqui non ha che una sola voce, che è Lui. Nel numero del più Eglino in retto: in obliquo Loro […]”). Si nota una certa attenzione per le varietà dialettali (“saggina in Toscana, Melica in Lombardia vagliono lo stesso, cioè quel Grano che produce il gambo, e le foglie, come la canna […]”; “maiorana, sansuco, amaraco, vagliono la stessa Erba, a ciascun nota [...]. I Toscani la chiamano persa. Il Sansuco, e l’Amaraco sono una cosa medesima. Mattioli lib. 3. cap. 42. In Toscana il Sansuco si chiama Persa, ma in ogni altro luogo d’Italia Maiorana. Ivi”). L’ultimo esempio, insieme alla scelta di opere spogliate, quali il volgarizzamento di Dioscoride del Mattioli, mostra anche la particolare cura dell’autore per le voci del lessico medico del periodo.

   Il vocabolario è corredato e completato da un trattato sull’ortografia e da una grammatica.

 

Nota bibliografica

Vitale 1984: 198.