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Notaio e funzionario estense nativo di Cento, scrisse una Grammatica volgare di impostazione bembesca che, pubblicata a Bologna nel 1536, ebbe numerose ristampe (e apparve anche in francese). Ma l’opera a cui deve la sua fama è il Vocabolario, grammatica, et orthographia de la lingua volgare (Cento 1543), frutto di amplissimi spogli lessicali e di una notevole capacità critica anche nei confronti dei maestri Fortunio e Bembo, tanto da proporsi come uno dei migliori vocabolari del secolo. L’Accarisi fece inoltre parte dell’Accademia del Sole di Cento. Bibliografia: Fontanini-Zeno 1803-04: I, 64; Atti 1839: [pp. 1-22]; Migliorini 1949-95: I, 203; Olivieri 1942: VI, 109-11; Asor Rosa 1960a: I, 68-9; DELI 1966-70: I, 15-16; LUI 1968-81: I, 63; Ughi 1969: 7; Poggi Salani 1982: 283; Della Valle 1993: 38-40 |