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Figlio del celebre architetto e scultore fiorentino Jacopo Tatti detto il Sansovino, nacque a Roma. Trasferitosi a Venezia nel 1527 dopo il Sacco di Roma, studiò legge a Padova e Bologna, quindi fu per qualche tempo alla corte di Giulio III. Tornato a Venezia iniziò la sua intensa attività di poligrafo, fondando in seguito una sua tipografia. Di lui si ricordano rime burlesche, pubblicate nel 1540 (Sonetti del Bernia di diversi soggetti, et a diverse persone scritti), satire (Sette libri di satire […] del 1560), Cento novelle scelte da’ più nobili scrittori della lingua volgare, in cui sono raccolti anche autori post-boccacciani e soprattutto settentrionali, e una vasta compilazione enciclopedica in 14 libri, Venetia città nobilissima et singolare […] (1581), sorta di summa della vita culturale, sociale ed economica della città veneta. Ebbero grande fortuna anche la trattazione Della origine, et de’ fatti delle famiglie illustri d’Italia (1582), i due volumi di Orazioni; un trattato sull’arte dello scrivere bene, Del secretario libri quattro (1564); La rethorica (1543) e L’arte oratoria secondo i modi della lingua volgare (1546). Fu pubblicata nel 1568 l’Ortographia delle voci della lingua nostra o vero Dittionario volgare et latino […], opera che, su modello della Fabrica del mondo dell’Alunno, si propone di risolvere problemi pratici di ortografia e pronuncia, con particolare attenzione alle varietà regionali e dialettali. Bibliografia: Sansovino 1942; Pesenti 1979: 93-129; LIE Autori 1982-91: II, 1581-82; Marazzini 1983: V, 193-208; Di Filippo Bareggi 1988: ad indicem; Reichenbach 1949: XXX, 760; Della Valle 1993: 43-44; Bonora 1994 |