Dittionario toscano

1615 1655

 

 

 

Tra coloro che tentano di affermare le ragioni del senese nei confronti del fiorentino, si inserisce il Politi, letterato e accademico degli Intronati di Siena, col suo Dittionario toscano compendio del Vocabolario della Crusca […] (Roma 1613-14), opera duramente contestata dall’Accademia, tanto che l’autore fu costretto a ripubblicarla nel 1629 a Venezia col semplice titolo di Dittionario toscano. A lui si devono inoltre la traduzione degli Annali et istorie di Cornelio Tacito, pubblicata a Roma nel 1603 con lo pseudonimo di Paolino Amolfini e alcune Lettere con un Discorso della vera denominazione della lingua volgare usata da’ buoni scrittori date alle stampe a Venezia nel 1624.

Bibliografia: Inghirami 1841-43: XIII, 156-57; Weiss 1946: III, 34-49; Neri 1951: XII, 5-10; DELI 1966-70: IV, 414; Bianchi 1969-70: VII, 181-345; LIE Autori 1982-91: II, 1427