Trattato della lingua

1613

 

 

 

Grammatico e filologo molto noto e apprezzato, originario di Fossombrone, studiò a Roma, Napoli e Bologna. Intrapresa la carriera ecclesiastica, fu al servizio prima di Carlo Visconti, vescovo di Ventimiglia, che accompagnò in Spagna e a Vienna, e poi per lungo tempo della Casa Gonzaga e soprattutto del cardinale Scipione, ai cui servigi rimase dal 1582 al 1591. Fu canonico nella Chiesa di Sant’Angelo in Foro Piscario a Roma, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita dedicandosi ai suoi studi. Mise a frutto la sua preparazione di filologo e grammatico in opere più volte ristampate, fra cui Il memoriale della lingua italiana […] estratto dalle scritture de’ migliori e più nobili autori antichi (Venezia 1602), di cui uscì postuma una seconda edizione accresciuta nel 1617, opera, come afferma lui stesso nel titolo, «necessaria a chiunque desideri di scriver regolatamente»; e il Trattato della lingua (ivi 1613).

Bibliografia: Tiraboschi 1787-94: VII, 1578; Vernarecci 1872: 26; Malagoli 1906: 1-4; Olivieri 1942: VI, 163-64; LIE Autori 1982-91: II, 1366; Della Valle 1993: I, 45-46