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Umanista, lessicografo, della nobile famiglia dei Conti di Calepio (antico feudo della provincia bergamasca), entrò nell’ordine degli eremitani agostiniani nel 1458. Dopo un periodo di noviziato a Milano, viaggiò per Mantova, Cremona (dove fu ordinato sacerdote nel 1466) e Brescia. Deve principalmente la sua fama al Dictionarium latinum (dal suo nome chiamato calepino, denominazione estesa antonomasticamente a tutte le opere del genere), fondato sulla buona latinità e infarcito di nozioni di tipo antiquario e enciclopedico. Edito nel 1502 a Reggio Emilia dallo stampatore Dionigi Bertocchi, il vocabolario ebbe larghissima diffusione e fu ampliato e ristampato molte volte, prima dall’autore stesso, in seguito da altri e progressivamente trasformato in un dizionario bilingue o plurilingue con l’aggiunta accanto al lemma latino della traduzione in varie lingue moderne. Nel 1718 fu ristampato, fra gli altri, dall’erudito padovano Jacopo Facciolati con il titolo Calepinus septem linguarum (italiano, greco, francese, spagnolo, inglese, tedesco ed ebraico). Bibliografia: Ossinger 1768: 177-80; Eckstein 1871; Casati 1925-34: II, 12; Olivieri 1942: VI, 149; Fusco 1956: 107-8; Renda-Operti 1959: 217; DELI 1966-70: I, 526; LUI 1968-81: III, 728; Soldi Rondinini-De Mauro 1973: XVI, 669-70; LIE Autori 1982-91: I, 409; Pozzi 1985: III, 945; Mormile 1993: 15 |