Delle
grammatiche che costituiscono il corpus di approfondimento di questo progetto
sono stati trascritti: prefazioni, dedicatorie, introduzioni, indici
analitici e generali, e pagine dedicate alla trattazione dei pronomi
personali soggetto di terza persona. In questa parte sarà possibile operare
ricerche su singole parti del discorso (nomi, articoli, congiunzioni, ecc.),
locuzioni, voci verbali e, ove compaiano nell’indice, singoli items
lessicali, nonché su tutte le forme di pronome personale soggetto di terza
persona codificate dalla tradizione (‘500-‘600).
In particolare, la scelta di mettere a disposizione degli utenti il testo
relativo ai pronomi personali soggetto di terza persona si motiva con la
considerazione che la scelta fra ‘egli, ella’ e ‘lui, lei’ rappresenta una
delle questioni morfosintattiche più interessanti per la storia della lingua
italiana non tanto, come si è a lungo ritenuto, per ragioni stilistiche, ma
per le implicazioni che la preferenza per l’una o per l’altra rivela sia per
quanto riguarda il contrasto norma/uso, sia, sul piano pragmatico, per la
messa in rilievo del costituente con funzione di soggetto sia infine, in
senso più generale, perchè permette di cogliere il progressivo allargamento
delle funzioni di ‘lui, lei’ e la loro conseguente perdita di marcatezza,
fenomeno questo che si inserisce in un processo più ampio di ristrutturazione
morfosintattica osservabile anche per altre parti del discorso (e
specialmente per il sistema verbale) ancora in atto nell’italiano
contemporaneo.
Criteri
di trascrizione.
La
trascrizione non segnala la numerazione per pagine o carte del testo
originale.
Le postille in margine sono state riportate in grassetto nel corpo del testo,
tra parentesi quadre.
Sono stati adottati criteri di trascrizione quanto più possibile
conservativi. Non sono stati resi conformi all'uso moderno la divisione del
testo in parole, il sistema interpuntivo, l'uso delle maiuscole, gli accenti.
E' stata mantenuta la forma & per la congiunzione e/et. Sono state
sciolte alcune abbreviazioni (ad es. quella rappresentata dal trattino sotto p,
al posto di per), ma non quelle segnalate con il punto (ad esempio Bocc.
per Boccaccio). Si è distinto u da v. Sono stati
riportati in corsivo o in maiuscolo gli esempi che avevano questi formati nel
testo. Gli errori a stampa imputabili a sviste tipografiche, non sono stati
corretti ma sono stati segnalati e di ognuno è stata riportata tra parentesi
quadra la forma corretta (es. etiando [i. e.: etiandio]).
Confronto
tra diverse edizioni.
Sono stati
confrontati i testi (apparati introduttivi e trattazione dei pronomi
personali soggetto di terza persona) delle opere in diverse edizioni e ne
sono state segnalate le variazioni rispetto alle edizioni precedenti: cambi
di segni di interpunzione, varianti di grafia, integrazioni e omissioni di
parole o di porzioni di testo. La variante all'interno di parola viene
segnalata puntualmente se si tratta di cambiamenti (es.: Fortunio, edizione
1541: fosse - edizione 1552: fusse) o aggiunte (es.: Fortunio, edizione
1541: rapresentano - edizione 1552: rappresentano); quando si tratta
di variante "omissiva" viene segnalata con colore diverso l'intera
parola (Fortunio, edizione 1541: essempi - edizione 1552: esempi). Le variazioni di
punteggiatura vengono segnalate con diverso colore quando si tratta di nuove
introduzioni (Fortunio, edizione 1541: credo - edizione 1552: credo,)
o segno interpuntivo differente (Corso, edizione 1550: caso, -
edizione 1562: caso;); vengono invece considerate come omissioni di parte di
testo, e come tali segnalate, quando vengono eliminati dei segni interpuntivi
presenti in un'altra edizione. Le omissioni sono segnalate con una
evidenziazione della parola (o della sequenza di parole) interessata e
cliccando su di essa può essere visualizzato il testo omesso rispetto all'
edizione o alle edizioni precedenti:
Dolce, Prefazione, 1560:
ESSENDO la presente mia fatica, Nobilissimo Signore Urbano, infino] [nota1]a quì stata si fattamente grata a gli studiosi della
regolata nostra lingua
Dolce, Prefazione, 1558:
ESSENDO la presente mia fatica, Nobilissimo Signore Urbano, malgrado di
certi ignoranti e maligni, piu atti a riprender le opere altrui che a scriver
cosa degna di laude, infino a quì stata si fattamente grata a gli studiosi
della regolata nostra lingua
Le variazioni sono state segnalate con colori diversi dal nero.
Il colore rosso indica le variazioni (varianti o integrazioni) rispetto
all'edizione precedente esaminata; in blu, in verde, turchese, fucsia e
bordeaux vengono segnalate rispettivamente le variazioni conservate in due,
tre, quattro, cinque e sei edizioni cronologicamente consecutive fra quelle
esaminate. Un esempio per tutti, tratto dalle Prose della volgar
lingua di Bembo:
Edizione del 1525:
come che Dante ne ponesse l' una nelle sue canzoni. Ma lasciando da parte
quelle del maschio, ha ELLA, che voce del primo caso è similmente LEI ne
glialtri casi sempre;
Edizione del 1548:
come che Dante ne ponesse l' una nelle sue canzoni. QUELLINO, etiandio disse
una volta Giovan Villani nella sua historia, in vece di quelli. Ma lasciando da
parte quelle del maschio, ha ELLA, che voce del primo caso è similmente LEI
ne glialtri casi sempre;
Edizione
del 1549: come che Dante ne ponesse l' una nelle sue canzoni. QUELLINO, etiandio
disse una volta Giovan Villani nella sua historia, in vece di quelli. Ma lasciando da
parte quelle del maschio, ha ELLA, che voce del primo caso è similmente LEI
ne glialtri casi sempre;
Edizione del 1554:
come che Dante ne ponesse l' una nelle sue canzoni. QUELLINO, etiandio
disse una volta Giovan Villani nella sua historia, in vece di quelli. Ma lasciando da
parte quelle del maschio, ha ELLA, che voce del primo caso è similmente LEI
ne glialtri casi sempre;
Edizione del 1562:
come che Dante ne ponesse l' una nelle sue canzoni, QUELLINO, etiandio
disse una volta Giovan Villani nella sua historia, in vece di quelli. Ma lasciando da
parte quelle del maschio, ha ELLA, che voce del primo caso è similmente LEI
ne glialtri casi sempre; Edizione del 1586:
come che Dante ne ponesse l' una nelle sue canzoni: QUELLINO, etiando [i. e.: etiandio] disse una volta
Giovan Villani nella sua historia, in vece di quelli. Ma lasciando da
parte quelle del maschio, hà ELLA, che voce del primo caso è similmente LEI
ne gli altri casi sempre:
Edizione del 1824:
come che Dante ne ponesse l' una nelle sue canzoni: Quellino, eziandio disse una
volta Giovan Villani nella sua istoria, in vece di quelli. Ma lasciando da
parte quelle del maschio, ha Ella, che voce del primo caso è similmente Lei negli altri casi sempre;
Le variazioni che ripristinano una forma già presente in altre edizioni non
vengono segnalate. Ad esempio, nell'edizione del '66 del Discorso del
Dolce premesso alle sue Osservationi la grafia della parola "Thoscana",
diversa rispetto a quella utilizzata nella precedente edizione (1560), non
viene segnalata perché identica a quella dell'edizione del '58:
Dolce, Discorso, 1566:
Non doveva però la Lingua loro perder nome di Fiorentina, o di
Thoscana
Dolce, Discorso, 1560:
Non doveva però la Lingua loro perder nome di Fiorentina, o di Toscana Dolce
Discorso,
1558:
Non doveva però la Lingua loro perder nome di Fiorentina, o di Thoscana
Un trattamento particolare è stato riservato alle edizioni della
grammatica del Bartoli, in quanto entrambe sono state curate e pubblicate
dall'autore stesso. Nella seconda edizione viene riportata tra parentesi
quadre qualsiasi parte di testo risulti espunta rispetto alla prima edizione,
mentre tutte le innovazioni sono segnalate in rosso.
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