La catalogazione del libro antico segue le regole ISBD(A), International Standard Bibliographic Description for older Monographic Publications (Antiquarian), München, Saur, 1991, con le modifiche della Guida alla catalogazione in SBN: Libro antico, Roma, ICCU (Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche),1995. 
Le norme ISBD(A) sono infatti talvolta state integrate con formulazioni più precise ricavate da RICA, Regole italiane di catalogazione per autori, Roma, ICCU, 1979.
Il limite cronologico del libro antico è fissato convenzionalmente al 1830. 
Le regole stabiliscono una trascrizione sufficientemente precisa dei frontespizi, etc., per consentire una rapida identificazione di opere diverse e di edizioni diverse della stessa opera. 
Le edizioni sono state controllate nei repertori bibliografici cartacei e in linea, per verificare sia la completezza della copia in esame, sia la scelta e la forma degli autori e degli editori e/o tipografi.
Per gli esemplari incompleti, la descrizione si riferisce comunque alla pubblicazione completa, con i dati mancanti desunti dai repertori bibliografici o da altri esemplari presso altre biblioteche. La descrizione delle imperfezioni si registra nelle note d’esemplare.
Gli elementi della descrizione sono normalmente trascritti dalla pubblicazione e sono quindi nella lingua in cui si presentano. Testi di carattteri non latini si transliterrano. In via eccezionale si abbreviano elementi della descrizione, con punti di omissione. 
Forme contratte e segni tachigrafici vengono sciolti, segnalando genericamente l’abbreviazione in nota.La trascrizione è fedele per quanto riguarda l’ortografia, non necessariamente per quanto riguarda le maiuscole e la punteggiatura.
Le maiuscole, esclusa la prima parola di ogni area, si trascrivono come minuscole seguendo l’uso della lingua.Si riporta la punteggiatura presente nella pubblicazione nell’area del titolo e dell’indicazione di responsabilità, e in quella dell’edizione, nelle altre si usa la punteggiatura convenzionale.
La scheda bibliografica è generalmente intestata all’autore principale o al titolo uniforme.
La scelta dell’ intestazione e il controllo della forma dei nomi segue le norme RICA e richiede la consultazione di numerosi repertori, sia bibliografici che biografici.
Sono stati fatti rinvii alle forme non accettate del nome. 
Il corpo della scheda è diviso in 6 aree (suddivise dalla punteggiatura convenzionale): 

  1. Area del titolo e dell’indicazione di responsabilità.Gli elementi che appaiono sul frontespizio vengono trascritti nell’ordine in cui si presentano, salvo rare eccezioni. Il titolo proprio è il primo elemento della descrizione anche quando sul frontespizio è preceduto da indicazioni di responsabilità.L’indicazione di responsabilità è data ad ogni persona o ente con responsabilità del contenuto intellettuale o artistico della pubblicazione.
  2. Area dell’edizione.Indicazione di edizione e indicazione di responsabilità relative all’ edizione. Si riporta l’esatta formulazione che appare sul frontespizio.
  3.  Area della pubblicazione, stampa o distribuzione, etc. E’ divisa in due semiaree, con la punteggiatura convenzionale.Nella prima semiarea si riportano i dati del frontespizio e di altre pagine preliminari : luogo principale di pubblicazione, editore e/o tipografo e data nella forma in cui si presentano. Nella seconda semiarea si riportano fra parentesi tonde i dati del colophon e parti finali (explicit etc.) : luogo di stampa, nome del tipografo e data di stampa.
  4.  Area della descrizione fisica. Designazione specifica ed estensione del materiale in italiano (es. pagine, carte), indicazione delle illustrazioni, e formato bibliografico individuato secondo la piegatura del foglio ed espresso in: 2°, 4°, 8° etc. 
  5. Area delle note, divise in note d’edizione e note d’esemplare.- Note d’edizione: nota di riferimento bibliografico; nota sull’area della descrizione fisica; nota sull’area del titolo e dell’indicazione di responsabilità; nota sull’area dell’edizione; nota sull’area della pubblicazione con segnalazione della marca tipografica; nota sulle varianti. 
    La nota sulla descrizione fisica contiene il registro delle segnature che consiste nell’indicazione abbreviata di tutti i fascicoli, le carte singole e quelle eliminate o aggiunte, come si presentano nella copia completa. Quando una copia non è rilegata correttamente si cerca di ricostruire l’esatta successione dei fascicoli, sia riferendosi ad un esemplare “perfetto”, sia utilizzando la segnatura.
    - Note d’esemplare : la legatura; la presenza di dediche, ex libris, postille, note manoscritte di possesso e di provenienza, timbri; le imperfezioni, la mancanza di carte o fascicoli, lo stato di conservazione.            
  6.  Area dell'impronta. L’impronta è costituita da 4 gruppi di 4 caratteri, presi da 4 pagine determinate, seguiti dalla data normalizzata, che identificano ciascuna unità bibliografica e consentono di identificarla in modo univoco