Dittionario italiano e francese

1603

 

 

 

Autore

Canal, Pierre

Titolo

Dittionario italiano e francese

Stampe

Prima edizione:

1598 (Van Passen 1981: 32)

 

Edizioni e ristampe:

 

1603 (seconda edizione): Dittionario italiano e francese, nel quale si dimostra come i vocaboli italiani si possino dire, e esprimere in lingua francesa. Per m. Pietro Canale. Corretto e accresciuto di nouo di molte voci e sententie cauate tutti da migliori autori. Aggiunto e corretto dal medesimo autore in questa seconda impressione. [Ginevra], appresso Giacopo Choueto, 1603

 

Biblioteca dell’Accademia della Crusca - Firenze

 

Edizioni  esaminate

1603: seconda edizione, [Ginevra], appresso Giacopo Choueto.

 

L’opera e il suo sommario

 

sommario. Al molto magnifico et clarissimo signor Oratio Michaeli padron mio osservandissimo (cc. *2r-*3v); Il stampatore a i lettori; Al magnifico signor Pietro Canale, Dottore, in sul suo vocabulario francese italiano [tre sonetti di Giovanni Diodati]; Dittionario italiano francese (cc. A1r-Rr6r).

 

l’opera. Il Canal propone con questo vocabolario un rifacimento dell’unico precedente bilingue italiano-francese, compilato da Jean Antoine Fenice (1584), ma realizza un tale numero di aggiunte e cambiamenti da rendere la sua opera del tutto autonoma. L’edizione che in questa sede si presenta è, come dice lo stesso stampatore, “molto più corretta, & più arricchita di voci, & di sententie, d’una terza parte di quello che era la stampata prima [...]. Et queste aggiunte sono state cavate con grandissima fattica, & diligenza del autore, da i migliori scrittori, ciò è dal Petrarcha, dal Dante, dal Boccaccio, & da molti altri famosissimi scrittori”. Si possono anche riscontrare riprese da altre opere lessicografiche, soprattutto dalle Ricchezze dell’Alunno e dal Dittionario volgare & latino del Venuti.

 

   La lemmatizzazione (solo dall’italiano al francese) di questo vocabolario avviene con una forte spinta, si direbbe, della fonetica sull’ordine alfabetico (si osservi la sequenza di lemmi: “appoggio”, “apponere”, “apoplessia”, “apporre”, “apportare”, “apportare consolatione ad alcuno”, “aposta”). I participi passati, i superlativi e i derivati sono, come sempre nei bilingui e non solo, segnati come lemmi autonomi (ad esempio “aveduto”, “avedutissimo” e “avedimento”), ma sintagmi, locuzioni e frasi sono registrate a lemma spesso, con criteri moderni, secondo la parola chiave (dopo “Bagno”, “Pertinente a bagno”, “Luogo da bagni”, “Bagno picciolo”, “Havea fatto fare un bagno”, “Deliberò di entrar nel bagno”, “Questo bagno è vicino all’uscio”, “Andare a i bagni”). Il lemmario offerto dal Canal è certamente più ricco di quello dei coevi vocabolari bilingui e ispirò, pertanto, anche i lessicografi tedeschi, primo fra tutti Levinus Hulsius. Ebbe un notevole successo (“io son stato di novo sforzato da detti miei amici et dal Stampatore, perché non se ne trovavano più, a voler fare ristampare l’istesso dittionario”, c. *3v) e nelle edizioni successive venne curato dal Canal e da Filippo Venuti, probabilmente discendente dell’omonimo autore del dizionario italiano-latino (1561).

   Si ricorda che il vocabolario italiano-francese (conservato presso l’Accademia della Crusca),  edito nel 1644 e il cui autore va anch’egli sotto il nome di Filippo Venuti, coincide con l’edizione del Canal del 1603 in tutto il sommario, perfino nel frontespizio e nel taglio delle pagine: dato il divario cronologico, si può pensare a un’operazione editoriale di riproposta commerciale, con poche variazioni, di copie vecchie da parte degli stampatori, che sono per entrambe le pubblicazioni della famiglia Chouet.

 

Nota bibliografica

Van Passen 1981: 32-34; Tancke 1984: 125-27, 139; Marello 1989: 143, 229.