Stampe
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Prima edizione:
1568: Dittionario
volgare et latino, con le sue autorità della lingua, tolte da buoni autori
toscani, doue è tornato bene: & con le dittioni latine corrispondenti
... et con tanta diligenza ordinato, et arricchito; che oltre l’ordinaria
commodità de i dittionarij; abbraccia anco sotto breuità il fior de i
prontuarij, de i Calepini moderni, dell’apparato del Riccio,
dell’osseruationi del Nizolio, dell’eleganze d’Aldo, dell’osseruationi del
Godscalco,& dell’opere d’altri famosi vocabolisti: con la lingua
fiamminga, spagnuola, & altre lingue ... fatica di Oratio Toscanella.
In Venetia, [al segno della Fontana] (In Venetia, per Comin da Trino da
Monferrato).
Biblioteca dell’Accademia
della Crusca - Firenze
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L’opera e il suo sommario
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sommario. Al
molto gentile et generoso sig. il sig. Giovanni Amauser (cc. *2r-*3r); Ai
lettori studiosi (cc. *3v-*4v); Tavola per alfabeto delle dittioni
fiamminghe, con le quali si possono le latine corrispondenti trovare (cc.
a1r-d2v); Tavola per alfabeto delle dittioni spagnuole, le quali
corrispondono alle voci italiane, co i loro numeri (cc. d3r-k1v); Tavola
per alfabeto delle dittioni todesche, con le quali si possono le latine
corrispondenti trovare (cc. k2r-k3v); Tavola per alfabeto delle dittioni
turche, con le quali si possono le latine corrispondenti trovare (c. k4r);
Tavola per alfabeto delle dittioni francesi, con le quali si possono le
latine corrispondenti trovare (cc. k4v-k5v); Tavola dei nomi proprii in
questa opera contenuti (cc. k6r-k6v); Dittionario volgare, con le sue
dittioni latine subito doppo a parola, per parola; o a forma per forma; & con altre lingue, di Oratio Toscanella (cc. 1r-248r).
l’opera. Il Dittionario nasce
con una finalità pratica: non a caso il suo autore è un maestro che conosce
le reali esigenze di apprendimento della lingua e viene spesso ricordato
per opere destinate agli studenti e “al suo tempo in gran voga” (Zeno - Fontanini 1753:
87). Il canone di riferimento è naturalmente quello letterario (“Le
autorità delle dittioni volgari, sono del Petrarca, del Boccaccio,
dell’Ariosto, del Bembo, del Veniero, et del Dolce”, c.
*4r), ma l’autore tiene in gran conto anche la lessicografia anteriore e il
suo stesso Prontuario di voci volgari
et latine (1565) che viene citato esplicitamente (“Zuffolo, ciffolo.
Hic sibilus, li. Vedi il Pront. In Fia. fleitinghe, ghedruys des uuynts, of
des monts”).
Il lemmario, dall’italiano al latino, è
correttamente disposto in ordine alfabetico. Le definizioni non sono prive
di citazioni delle fonti, sia italiane sia latine, pur trattandosi di un vocabolario
bilingue (“Aurora: Bocca. L’aurora vermiglia cominciava a diventar rancia.
Haec aurora, rae. Cice. Della D. Cum primum gelidos rores aurora reliquit.
Subito, che l’aurora le rugiade gelate lascia [...]»). Le tavole che
precedono il lemmario si riferiscono a parole fiamminghe, tedesche, turche,
francesi e soprattutto spagnole: si tratta di fatto di vocabolarietti
abbreviati, ma la maggiore attenzione e competenza dell’autore è tutta per
il dizionario italiano-latino. Le minuziose distinzioni di queste piccole
sezioni autonome dentro la compilazione, che nascono dallo studio e dalla
ripresa, anche dichiarata, di altri lavori lessicografici, confermano
l’immagine del Toscanella che, “infaticabile compilatore di schemi, alberi
e diagrammi, repertori di nomi, situazioni e artifici, [...] rinvia a sua
volta, continuamente, a repertori e dizionari compilati da altri” (Bolzoni
1983: 160).
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