Copia delle parole

1562

Dittionario di tutte le voci italiane

1565

 

 

 

Autore

Marinelli, Giovanni

Titolo

Copia delle parole

Titolo I ed.

 

Stampe

Prima edizione:

1562: La prima[-seconda] parte della Copia delle parole scritta per m. Giouanni Marinello: oue si mostra una nuoua arte di diuenire il piu copioso, & eloquente dicitore nella lingua uolgare … Appresso queste cose s’aggiugne un grandissimo numero di uoci dette sinonime tolte dalla seconda parte di questa opera ... In Venetia, appresso Vincenzo Valgrisi.

 

Biblioteca dell’Accademia della Crusca – Firenze

 

Edizioni  esaminate

1562: prima edizione, in Venetia, appresso Vincenzo Valgrisi.

L’opera e il suo sommario

 

sommario. Allo illustriss. et eccellentiss. sig. il sig. Donno Alphonso secondo, V. Duca di Ferrara (cc. nn.); Della copia delle parole. Parte prima. Sostanza [che comprende:] il genere, la specie, gli individui, il proprio, la differenza, il tutto, et le parti, la materia, la forma, la diffinizione, li coniugati, gli adiacenti, atti, causa, il fine, gli effetti, del luogo del tempo et de connessi, li contingenti, i nomi, li pronuntiati, comparatione, lo essempio, la similitudine, la dissimilitudine, li congiugati, la causa (cc. 1r-15r); Quantità (cc. 15v-18v); Relativi (cc. 18v-21v); Qualità (cc. 22r-26r); Attione (cc. 26r-28v); Passione (cc. 28v-30v); Luogo (cc. 30v-33r); Tempo (33r-34v); Del Sito (cc. 34v-36v); Havere, o Habito (cc. 36v-38v). La discrittione quale sia, et da che luoghi si tragga (cc. 39r-40v); Copia di parole d’un medesimo significato tolte dalla seconda parte, & per ordine poste (cc. 41r-96v); Epitheti de nomi, verbi et adverbi, tratti dalla seconda parte, & per ordine scritti (cc. 96v-187r). Della copia delle parole. Parte seconda (con numerazione nuova: cc. 2r-321v).

 

l’opera. Il vocabolario del veneziano Giovanni Marinello si ispira largamente ad alcuni lavori lessicografici precedenti, come avviene spesso nel Cinquecento per questo tipo di pubblicazioni. Le sue caratteristiche più originali sono nel tentativo di proporre un’alternativa all’organizzazione alfabetica del lemmario, come l’Alunno con la Fabrica del mondo, e in una spiccata attenzione retorica. Quest’ultima peculiarità è già visibile nell’indice, che mostra una divisione per categorie di astratti: si consideri il capitolo della “sostanza” e i suoi paragrafi, eloquenti in questo senso.

   L’interesse per la retorica detta anche la cura per la sinonimia - con la quale si offrono diverse possibilità di variatio - e per le possibilità combinatorie delle parole, con attenzione prestata agli epiteti e agli inserimenti in locuzioni (“Allegrezza.  Pieno, ripieno essere. Tutto pieno di lagrime. Incomparabile (d’). Mirabile. Grande. Sopraprendere. Porgere. Prendere. Havere. Allegro. Fare. Essere”).

   L’opera è distinta, anche tipograficamente, in due parti: un vocabolario metodico, ovvero con una classificazione per categorie (cc. 1r-40v), e una seconda parte organizzata con un tradizionale ordine alfabetico. In realtà questa seconda sezione è divisa ulteriormente in tre sottogruppi in quanto è preceduta da: una sorta di vocabolario dei sinonimi (“a questa parte ho io aggiunta una assai spatiosa, & utile selva di parole dette da Greci sinonime, & poste ordinatamente”, c. *3r); un catalogo di epiteti, verbi, avverbi e locuzioni avverbiali o aggettivali, aggettivi, come annunciato nel sommario, con notevole attenzione dunque all’aspetto sintattico della costruzione (“Abbracciare. Strettamente. Più volte. Con piacere grandissimo. Prestamente. Insieme. Affettuosamente. Teneramente. Senza altro invito aspettare. Stretto”). Il lemmario propriamente detto si dice costruito con esempi dalle sole novelle di Boccaccio: pur non essendo dichiarato un riconoscimento a questo autore come unico principio di autorità, si notano significative assenze di lemmi danteschi (“immiarsi”, “allumare”) che compaiono, invece, nel Dittionario del Marinello stesso (1565). Le definizioni sono spesso lunghe e corredate di indicazioni su eventuali derivazioni (“carolare è coniugato di carola […]”, “carnale è coniugato di carne […]”) o tentativi di ricostruzione etimologica (“balia. deriva da baiulo, che significa portare, però la nutrice è chiamata balia, come portatrice de fanciulli. Secondo l’ammaestramento della savia balia fece. G. 2. N. 8.”).

   La distribuzione del materiale lessicografico giustifica le definizioni di “dizionario metodico e di sinonimi” (Morandi 1908: 142) o di “vocabolario retorico” (Messi 1943: 617) che all’opera sono state attribuite in diverse occasioni.

 

Nota bibliografica

Zeno - Fontanini 1753: 69-70; Morandi 1908: 142; Olivieri 1942: 158-60; Messi 1943: 616-17.